Canada: le Gaspesie tra fiume, mare e montagna.

E finalmente, dopo le città, iniziamo a scoprire la ppenisola di Gaspesie e il “vero” Canada… Non appena lasciata Quèbec (la città, omonima del territorio: qualche volta la confusione e’ dietro l’angolo!) i territori ci appaiono in tutta la loro immensità: le autostrade, pur grandi, non sono nulla in confronto alle dimensioni degli spazi che attraversano. Di nuovo ripeto la constatazione, già espressa nel precedente “post canadese”: i centri abitati sono lungo le rive del fiume San Lorenzo o lungo le coste oceaniche, mentre  nell’entroterra solo rare fattorie e piccoli agglomerati urbani.

Tanto per dire: la strada interna che collega Gaspè a Murdochville percorre quasi 100 km. nel bel mezzo delle foreste, senza incontrare una casa o, men che meno, un distributore di benzina! Le coste atlantiche sono più abitate che non il versante del San Lorenzo, tuttavia queste ultime sono più caratteristiche e paesaggisticamente entusiasmanti. In ogni caso, la penisola di Gaspesie, con il suo paesaggio che cambia passando dal mare alle montagne, è una tappa imperdibile per chi viene in Canada e vuole scoprire il Québec.

Nonostante le iniziali difficoltà di dialogo con il navigatore sastellitare della macchina, finalmente lo strumento – indispensabiule per addentrarsi all’interno della penisola di Gaspesie, ha iniziato a prenderci in simpatia e ci ha portato senza problemi lungo le prime tappe: da Riviere du Loup abbiamo scelto di procedere in senso antiorario fino ad arrivare a Perce’ e quindi proseguire fino al centro di Sainte Anne des Monts e qui di nuovo lungo la via dei Navigatori fino ad arrivare a Matane.

Chilometri ne abbiamo macinati parecchi, alla fine del nostro viaggio ssaranno oltre 3.800 e con tante ore di guida (il driver, unico e insostituibile, e’ sempre il Franz, che si è rifiutato di farmi guidare nonostante il cambio automatico), tuttavia la fatica e’ costantemente ripagata dal continuo mutare del paesaggio, dai divertenti saliscendi che fanno sembrare le strade delle gigantesce montagne russe immerse nel verde delle foreste, dai tramonti che assumono cda lacrima assicurata e dagli angoli segreti che si svelano improvvisi. Come l’accampamento dei nativi americani allestito per un pow-how ovvero una festa, oppure come il ponte coperto (avete presente i Ponti di Madison County?) che tinge con una pennellata rossa la valle. Per non parlare della serie di fari che ancora si possono vedere lungo la costa e che improvvisi sbucano da dietro la collina: a proposito: lo sapete che nelle Gaspesie si può dormire dentro un faro? Se volete voivere quest’eperienza, però, prenotatela con largo anticipo e non fate come noi che… siamo rimasti delusissimi perché non c’era più posto!

Seguendo la rotta dei navigatori (ops! la route! Siamo nel francofono Quebèc, non dimentichiamolo) si attraversano paesaggi bucolici e cittadine idilliache. Difficile trovare negozi, in questi agglomerati urbani: solo nei principali centri urbani ci sono centri commerciali dove poter fare la spesa. Così come i benzinai: non sono frequenti e sulle autostrade inesistenti (tuttavia, visto che non si paga pedaggio, e’ sufficiente seguire le indicazioni che vengono segnalate di tanto in tanto, uscire fuori dall’autostrada seguendo i cartelli per trovarli in pochi chilometri).

Per noi italiani, nipoti degli antichi romani e figli del medioevo e del rinascimento, e’ strano non avere un vero e proprio centro della città a cui fare riferimento: non c’è una piazza principale in cui ritrovarsi e riunirsi, non c’è nemmeno un vero e proprio corso dove passeggiare o fermarsi ad un bar per bere qualcosa in compagnia (spesso gli esercizi commerciali sono sparsi lungo le strade, segnalati da cartelli poco evidenti).

In compenso, tutte le case sono deliziose, con il loro pratino verde perfettamente tagliato, i vasi con fiori colorati e quasi ovunque l’immancabile pick up parcheggiato di lato. E nessuna, dico nessuna, ha una recinzione a dividerla dalla strada o dalla proprietà confinante!

A proposito di bar: scordatevi il caffè ed il cappuccino italico, qui si va di caffè lungo nel tipico bicchierone di carta take away che si può acquistare anche dai benzinai,  che hanno dei veri e propri negozi per il “depannage”, ovvero per la soluzione delle piccole emergenze: a meta’ tra il negozio di generi alimentari ed il bricocenter.
Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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